LEZIONI DI CINEMA 2025-2026 - HITLER E MUSSOLINI
Secondo appuntamento dell'edizione 2025-2026 di Lezioni di Cinema sabato 8 novembre 2025 alle ore 17.00 presso Autitorium Museo di Storia Naturale, in Via Roma 234 Livorno
DITTATORI DEL NOVECENTO: HITLER E MUSSOLINI
con Federico Lenzi e Pier Dario Marzi
Il personaggio di Benito Mussolini è stato rappresentato in molti film, assumendo nel tempo significati diversi a seconda del contesto storico e del punto di vista degli autori. Durante il fascismo il cinema era uno strumento di propaganda: Mussolini appariva nei cinegiornali e nei documentari come un leader carismatico, infallibile e vicino al popolo. Il suo volto diventava simbolo di forza e modernità, costruendo il “mito del Duce”.
Con la fine del regime, il cinema iniziò a interrogarsi criticamente sulla figura di Mussolini. Film come Il processo di Verona (1963) o Mussolini: Ultimo atto (1974) lo rappresentano come un uomo isolato, travolto dal proprio potere e dal crollo del fascismo. Negli anni ’80 e 2000 registi come Pasquale Squitieri (Claretta, 1984) o Marco Bellocchio (Vincere, 2009) mostrano un Mussolini più complesso: non solo dittatore, ma anche uomo dominato da passioni, ambizioni e fragilità. L’attenzione si sposta sulle relazioni personali e sulla costruzione del consenso. Produzioni più recenti, come la serie M. Il figlio del secolo (2025), raccontano il giovane Mussolini e la nascita del fascismo con un approccio storico-psicologico, cercando di capire come un uomo sia diventato simbolo di un’epoca. In sintesi, il Mussolini del cinema passa dal mito alla critica, dall’icona propagandistica alla figura umana e contraddittoria, specchio dei cambiamenti della memoria collettiva italiana.
La figura di Adolf Hitler nel cinema ha subito un’evoluzione profonda, riflettendo i cambiamenti storici, culturali e morali del Novecento e del nostro tempo. Durante la Seconda guerra mondiale, nei film di propaganda alleata, Hitler veniva rappresentato come un tiranno folle e disumano, simbolo assoluto del male. Già nel 1940, Charlie Chaplin con Il grande dittatore parodiava il Führer, ridicolizzandone la megalomania e smascherando il potere del totalitarismo attraverso la satira. Negli anni ’50 e ’60, il cinema europeo e americano lo mostrò come artefice del disastro mondiale: film come Hitler: The Last Ten Days (1973) o The Desert Fox (1951) ne esplorano la paranoia e l’isolamento negli ultimi giorni del Reich.
Dagli anni ’80 in poi registi come Rainer Werner Fassbinder o Oliver Hirschbiegel (La caduta, 2004) ne hanno offerto ritratti più psicologici, mostrando un Hitler chiuso nel bunker, fragile ma ancora fanatico. Queste opere non cercano di umanizzarlo in senso positivo, ma di comprendere i meccanismi del potere e della follia collettiva. Negli ultimi decenni, è diventato anche oggetto di riflessione ironica o grottesca: Bastardi senza gloria (2009) di Tarantino lo trasforma in bersaglio di una vendetta cinematografica, mentre Lui è tornato (2015) lo immagina risvegliato nella Germania contemporanea, per riflettere sulla memoria e sul rischio del ritorno del populismo. In sintesi, il personaggio di Hitler al cinema passa dal demone propagandistico al simbolo complesso del male moderno: una figura usata per comprendere, criticare o esorcizzare il potere totalitario e le sue seduzioni.
Dove: Museo di Storia Naturale, in Via Roma 234 Livorno.
Costo: € 7,00 intero; € 5,00 ridotto per associati 50&Più, Centro Studi Commedia all’Italiana, Circolo Kinoglaz, FiPiLi Horror Festival e giovani fino a 25 anni.
INFO: Associazione 50&Più - Livorno Via Serristori 15 tel . 0586 881128 – 3420459699 - mail:
Coordinamento: prof. Gianfranco Panariello (50&Più Università Livorno)
Direzione artistica: prof. Massimo Ghirlanda (Centro Studi Commedia all’Italiana)
Federico Lenzi, laurea in Storia Contemporanea, insegnante di Lettere presso il Liceo Enrico Fermi di Cecina, referente del progetto “Lanterne Magiche”. È socio del Centro Studi Commedia all'italiana e si occupa dell’organizzazione di progetti e ricerche per la diffusione della cultura cinematografica, in particolare nelle scuole.
Pier Dario Marzi, docente di Storia e Filosofia presso il liceo Vallisneri di Lucca è esperto di linguaggio del cinema e in tale ambito è promotore e curatore di cineforum, di incontri sul cinema, è vice presidente del Cineforum Ezechiele 25,17 di Lucca, collabora alla rivista specializzata Cabiria e al periodico OreUndici, ha realizzato oltre cento cortometraggi in ambito didattico e documentari vincitori di premi in diversi concorsi (l’ultimo suo lavoro è L’allenatore errante, documentario sull’allenatore Ernst Erbstein) integrandoli con corsi di formazione sul linguaggio del cinema la cui didattica promuove nelle scuole da più di venti anni.
Lezioni di Cinema, Eventi 2025
- Creato il .
